Il convivente non ha diritto alla restituzione dei soldi spesi per le spese relative alla casa dell'altro convivente.
- avvocatoelisaguerr
- 2 mag
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La Suprema Corte di Cassazione con una recente ordinanza n. 11337 del 30 Aprile 2025, ha respinto il ricorso di un uomo che chiedeva alla ex compagna quanto speso per la sua casa durante il periodo di convivenza.
La Terza Sezione ha spiegato, con specifico riferimento ai doveri morali e sociali, che trovano la loro fonte nella formazione sociale costituita dalla convivenza more uxorio - i versamenti di denaro eseguiti da un convivente in favore dell'altro durante la convivenza costituiscono adempimento di un 'obbligazione naturale e cioè l'esecuzione di un dovere morale e sociale, con conseguente impossibilità di chiederne la restituzione. Tali dazioni vanno generalmente intese come adempimenti che la coscienza sociale ritiene doverosi nell'ambito di un consolidato rapporto affettivo, che non può implicare forme di collaborazione e, per quanto qui maggiormente interessa, di assistenza morale e materiale.
Quindi, l'attribuzione patrimoniale a favore del convivente more uxorio configura l'adempimento di un'obbligazione naturale, sempre che il giudice di merito, ad esito di un giudizio di fatto, incensurabile in sede di legittimità, abbia ritenuto che l'attribuzione medesima sia adeguata alle circostanze e proporzionata all'entità del patrimonio e alle condizioni sociali del solvens.
2 Maggio 2025







